Il fatto che questo blog si occupi di novità a livello europeo non significa naturalmente che quanto a noi quotidianamente più vicino, cioè il livello italiano, non debba trovare anche qui il suo spazio. Ciò è ancor più vero in questi giorni, considerato il periodo “particolare” che chiunque si occupi di asilo in Italia sta sperimentando in prima persona. Io ad esempio non avrei mai immaginato di dover inserire fra i miei “preferiti” il sito della Protezione Civile…


Facendo dunque una piccola eccezione alla regola, ma in realtà senza allontanarci troppo dal tema oggetto di questo blog, il post di oggi è dedicato all’Italia e in particolare all’approvazione del “Programma annuale 2011 Fondo europeo per i rifugiati” (FER).
La notizia è stata pubblicata sul sito del Ministero dell’Interno.


La novità più importante la ricaviamo dall’ultima pagina ed è una novità di questi tempi così rara: i soldi aumentano. In particolare, secondo il Piano di finanziamento indicativo, si passerebbe dai circa dieci Milioni di euro del 2010 ai venti Milioni e mezzo di euro di quest’anno, di cui quattordici e mezzo di provenienza europea. 


Di questi venti milioni abbondanti, un pò più di undici sarebbero destinati ad Azioni finalizzate al rafforzamento delle misure di accoglienza, supporto ed integrazione rivolte direttamente ai richiedenti/titolari di protezione internazionale, appartenenti a “categorie vulnerabili” (Azioni 4, 5, 6) o meno (Azioni 1, 2, 3). L’obiettivo esplicito è quello di promuovere l’inserimento lavorativo dei titolari di protezione internazionale “quale categoria che soffre di una situazione di particolare svantaggio nell’attuale contesto di crisi economica che sta caratterizzando l’Unione Europea” (punto 3).


Otto milioni e mezzo di euro sono stati invece richiesti dallo Stato italiano per l’attuazione delle “misure d’urgenza“, cioè quelle misure “attivate a seguito della crisi socio-politica scoppiata in Nord Africa a partire dal gennaio 2011 e della conseguente emergenza umanitaria prodottasi in Italia in relazione all’eccezionale afflusso di immigrati, formalizzata con il decreto del Presidente del Consiglio del 12 febbraio 2011” (punto 5.3) 

In particolare, le misure previste (affidate senza gara, in ragione dell’emergenza) riguardano:
– il potenziamento ed ampliamento delle attività di traduzione ed interpretariato svolte presso le Commissioni territoriali (Misura 1, 972.000 euro);
servizi di accoglienza nei centri governativi coinvolti nell’emergenza (Misura 2, 6.190.500 euro per un totale di 716 beneficiari al costo di 48 euro pro die-pro capite per sei mesi);
– potenziamento della presenza di mediatori culturali nei centri governativi di accoglienza coinvolti dall’emergenza (Misura 3, 1.400.000 euro)


Le suddette misure legate alla fase di emergenza dovranno esaurirsi entro sei mesi dall’avvio.



Giova ricordare che, mentre nelle due prime fasi del FER (“FER I” 2000-2004 e “FER II” 2005-2007) i soldi confluivano nel Fondo Nazionale per i Servizi e le Politiche dell’Asilo, dunque sostanzialmente nello SPRAR, i fondi del “FER III” (2008-2013) hanno una destinazione autonoma. In particolare, come si legge nel sito del Ministero dell’Interno, essi sono destinati “non più all’attività istituzionale per l’accoglienza, realizzata con lo Sprar sulla base della legge 189/2002, ma ad azioni complementari, integrative e rafforzative di essa.”  

Non abbiamo elementi sufficienti per esprimerci sul carattere integrativo e rafforzativo dello SPRAR degli interventi finanziati con i fondi FER, soprattutto in un contesto generale che sembra privilegiare la nascita di forme di accoglienza diverse. 

A tale proposito segnaliamo in chiusura che, nell’introduzione al Programma annuale 2011 FER, è stata eliminata una frase che apriva quello del 2010:

[…] nell’ottica di una reductio ad unum delle misure in cui si articola il complessivo sistema nazionale di accoglienza e protezione“.
L’idea di una reductio ad unum peraltro era l’obiettivo generale individuato dall’Italia nel programma pluriennale 2008-2013.
La necessità di rafforzare e ampliare lo SPRAR e di fare chiarezza fra i vari sistemi è sottolineata da anni da molti fra i principali attori del sistema di accoglienza italiano e, da ultimo, è stata recentemente riaffermata dal Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa.



Vai al Programma Annuale 2011
Vai al testo della Decisione che istitusce il FER 2008-2013
Per informazioni sul FER vai al sito del Ministero dell’Interno
Per informazioni sullo SPRAR vai al sito del Servizio Centrale