Il 17 ottobre si è svolta a Bruxelles una riunione della Commissione LIBE (Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni) del Parlamento europeo. 
Fra le altre cose, si è parlato anche della “Situazione della migrazione nell’area mediterranea (respingimento, reinsediamento e aiuto fornito dalla Commissione)“. 
A questa parte della riunione ha partecipato anche il Direttore Generale della DG Affari Interni della Commissione europea, Stefano Manservisi, che ha presentato dei dati e risposto ad alcune domande. 



Segnaliamo alcuni punti dal verbale della riunione

– i dati sul reinsediamento dei rifugiati bloccati in Egitto e Tunisia, in campi vicini al confine con la Libia: sono 5.300 le persone che, secondo l’UNHCR, necessitano di un reinsediamento, mentre i posti messi a disposizione finora da sette Stati Membri sono 408 e i reinsediamenti davvero effettuati appena 100. La Commissione europea esprime la sua insoddisfazione per questi dati. Quanto a noi, rimandiamo a quanto detto Amnesty International poche settimane fa, condividendone il senso. 

– L’EASO (Ufficio europeo di sostegno per l’asilo), su cui tante, forse troppe, aspettative sono riposte per il futuro avanzamento del sistema europeo comune di asilo, viene già criticato anche da alcuni parlamentari europei, per il suo avvio non esattamente scattante, né tanto meno, aggiungiamo, particolarmente comunicativo. 

– La Commissione ha richiesto alle autorità italiane informazioni circa la conformità con il diritto internazionale dell’accordo con la Tunisia, nonché come l’Italia conti di rispondere ai suoi obblighi internazionali dopo la dichiarazione di Lampedusa come “porto non sicuro”


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