Eurostat ha appena pubblicato il suo ultimo rapporto sul numero di richiedenti asilo nell’UE e sugli esiti delle domande esaminate dagli Stati Membri in prima istanza nel secondo quarto del 2013.



Dedichiamo sempre alcune riflessioni ai rapporti di Eurostat e ci sembra ancora più opportuno farlo in questi giorni. Dai dati, infatti, emergono tendenze significative che possono aiutare ad orientarsi nella comprensione del fenomeno a livello europeo.  


Questi i principali dati contenuti nel rapporto,

1) quanto ai richiedenti protezione internazionale:

  • le persone che, tra aprile e giugno del 2013, hanno chiesto protezione internazionale sul territorio dei 27 Paesi UE (la Croazia è entrata nell’Unione europea a luglio 2013) sono state 103.850, ovvero quasi 33.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2012; si tratta di un aumento considerevole, quasi del 50%;
  • tali persone hanno chiesto protezione, nel 66% dei casi, in uno di questi cinque Paesi: Germania (26.400, circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2012), Francia (16.245), Ungheria (9.420, pari a circa 25 volte il numero delle domande registrate nello stesso periodo del 2012!), Svezia (9.110), Polonia (7.415, più del triplo rispetto al 2012). Dunque, la Germania si conferma come Paese di destinazione di un richiedente asilo su quattro di tutta l’Unione europea, così come la Francia e la Svezia si confermano mete molto ambite. Notevolissimi e del tutto nuovi sono invece i dati relativi a Polonia e, soprattutto, Ungheria, con quest’ultima che passa da appena 360 richiedenti asilo nel secondo quarto del 2012 ad essere addirittura il terzo Paese di destinazione nell’UE, con ben 4.115 richiedenti solo nel mese di giugno 2013;
  • nella classifica che mette in relazione richiedenti asilo con abitanti, si conferma al primo posto la Svezia (955 richiedenti asilo per ogni milione di abitanti), seguita da Ungheria (950), Malta (825), Austria (550) e Lussemburgo (480);
  • tra i Paesi di provenienza, la Russia è al primo posto (16.845 richiedenti asilo, pari al 16% di tutti i richiedenti asilo nell’UE), seguita da Siria (8.310), Kosovo (8.140), Afghanistan (6.075) e Pakistan (5.965). Da questi Stati provengono quasi la metà (44%) dei richiedenti asilo in tutta l’Unione europea;
  • circa un richiedente asilo su quattro (26,7%) nel secondo quarto del 2013 era minorenne;
  • nel 70% circa dei casi si trattava di un uomo, nel restante 30% circa di una donna;



2) quanto agli esiti delle domande di asilo esaminate in prima istanza (che, come sottolineiamo sempre, possono fare riferimento a domande presentate in periodi precedenti):

  • cala leggermente la percentuale di risposte positive che dal 36% del primo quarto dell’anno passa al 33%. Su 77.005 decisioni assunte dai 27 Paesi UE, in 25.775 casi è stata riconosciuta una forma di protezione;
  • in particolare, lo status di rifugiato è stato riconosciuto nel 16% circa dei casi, la protezione sussidiaria nel 12% circa, mentre una forma di permesso di soggiorno per motivi umanitari (presente solo in alcuni Stati membri) è stato rilasciato nel 5% dei casi; 
  • si segnala in particolare il caso dell’Italia (54% di decisioni positive: V. meglio sotto il Focus Italia), ma anche quello della Svezia (48% positive), mentre molto più bassi sono i tassi di riconoscimento in Germania (33%) e Francia (19%);
  • ai siriani è stata riconosciuta una forma di protezione nell’87% dei casi, agli afghani nella metà circa dei casi, mentre alcune nazionalità ottengono pressoché sempre un diniego (è il caso della Serbia e del Kosovo, con il 4% di risposte positive);



Focus Italia



In Italia, dopo un 2012 con poche domande di protezione internazionale, si conferma il trend di crescita (+22% rispetto al primo quarto del 2013 e +66% rispetto allo stesso periodo del 2012). 
Sono state quasi 6.000 infatti le persone che hanno presentato domanda nel nostro Paese nel secondo quarto dell’anno. Tuttavia, alla luce dell’aumento generalizzato delle domande nell’UE (e dell’incremento notevole di alcuni Stati), l’Italia scende dal sesto al settimo posto nell’Unione europea come numero totale di richiedenti asilo. 

Quanto al rapporto richiedenti asilo/popolazione residente, l’Italia si conferma al 17mo posto fra i Paesi UEcon appena 100 richiedenti asilo ogni milione di abitanti.

Fra i Paesi di provenienza dei richiedenti asilo in Italia nel secondo quarto del 2013, al primo posto troviamo il Pakistan (780 persone), seguito da Somalia (765), Afghanistan (565), Nigeria (560) e Mali (375). 

Quanto agli esiti in prima istanza, il dato italiano si conferma il più elevato tra i Paesi con numero di domande esaminate paragonabile. 
Infatti, su 6.820 domande di protezione internazionale esaminate in prima istanza, in ben 3.685 casi è stata riconosciuta una forma di protezione (pari al 54% del totale)
Un ulteriore dato positivo è rappresentato dalla percentuale di riconoscimento dello status di rifugiato, in crescita dal 9% del primo quarto 2013 al 12% (dunque quasi in linea con il 16% a livello UE). La protezione sussidiaria è stata invece riconosciuta nel 20% dei casi (in leggero calo rispetto al 22% del primo quarto 2013) e la protezione umanitaria nel 22%, in calo vistoso rispetto al 46% del primo quarto 2013 (dato tuttavia pesantemente influenzato dalla conclusione dell’Emergenza Nord Africa).

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